Vita di Lionardo da Vinci by Giorgio Vasari

Vita di Lionardo da Vinci by Giorgio Vasari

autore:Giorgio Vasari [Vasari, Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T23:00:00+00:00


Pinxit Virgilius Neptunum, pinxit Homerus,

Dum maris undisoni per vada flectit equos.

Mente quidem vates illum conspexit uterque,

Vincius ast oculis; jureque vincit eos.

Vennegli fantasia di dipignere in un quadro a olio una testa d’una Medusa con una acconciatura in capo con un agrupamento di serpe, la più strana e stravagante invenzione che si possa immaginare mai; ma come opera che portava tempo, e come quasi interviene in tutte le cose sue, rimase imperfetta. Questa è fra le cose eccellenti nel palazzo del duca Cosimo, insieme con una testa d’uno angelo, che alza un braccio in aria, che scorta dalla spalla al gomito venendo inanzi, e l’altro ne va al petto con una mano25. È cosa mirabile26 che quello ingegno, che avendo desiderio di dare sommo rilievo alle cose che egli faceva, andava tanto con l’ombre scure a trovare i fondi de’ più scuri, che cercava neri che ombrassino e fussino più scuri degli altri neri, per fare che’l chiaro, mediante quegli, fussi più lucido; ed infine riusciva questo modo tanto tinto, che non vi rimanendo chiaro, avevon più forma di cose fatte per contrafare una notte, che una finezza del lume del dì; ma tutto era per cercare di dare maggiore rilievo, di trovar il fine e la perfezzione de l’arte. Piacevagli tanto quando egli vedeva certe teste bizzarre o con barbe o con capegli degli uomini naturali, che arebbe seguitato uno che gli fussi piaciuto un giorno intero, e se lo metteva talmente nella idea, che poi, arrivato a casa, lo disegnava come se l’avesse avuto presente. Di questa sorte se ne vede molte teste e di femine e di maschi, e n’ho io disegnate parecchie di sua mano con la penna nel nostro libro de’ disegni tante volte citato, come fu quella di Amerigo Vespucci, ch’è una testa di vecchio bellissima disegnata di carbone, e parimenti quella di Scaramuccia capitano de’ Zingani, che poi ebbe messer Donato Valdanbrini d’Arezzo, canonico di S. Lorenzo, lassatagli dal Giambullari.

Cominciò una tavola della Adorazione de’ Magi, che v’è su molte cose belle, massime di teste; la quale era in casa di Amerigo Benci dirimpetto alla loggia dei Peruzzi, la quale anche ella rimase imperfetta come l’altre cose sua27.

Avvenne che, morto Giovan Galeazzo duca di Milano e creato Lodovico Sforza nel grado medesimo l’anno 1494, fu condotto a Milano con gran riputazione Lionardo al duca28, il quale molto si dilettava del suono de la lira, perchè sonasse; e Lionardo portò quello strumento ch’egli aveva di sua mano fabricato d’argento gran parte in forma d’un teschio di cavallo, cosa bizzarra e nuova, acciò che l’armonia fosse con maggior tuba29 e più sonora di voce. Laonde superò tutti i musici che quivi erano concorsi a sonare. Oltra ciò fu il migliore dicitore di rime a l’improviso del tempo suo. Sentendo il duca i ragionamenti tanto mirabili di Lionardo, talmente s’innamorò de le sue virtù, che era cosa incredibile. E pregatolo, gli fece fare in pittura una tavola d’altar, dentrovi una Natività, che fu mandata dal duca a l’imperatore30.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.